IN TEORIA
Nel 2016, in piena crisi di ricavi, le aziende di TLC italiane pensarono di utilizzare il c.d. ius variandi nei contratti stipulati con i clienti, fermo restando il diritto di recesso che spetterebbe ai consumatori che non vogliano aderire alle nuove condizioni; in altre parole ciò voleva dire che un’azienda sanapuò modificare le condizioni contrattuali in ragione di nuove tecnologie che modificano i profili di offerta, le tariffe voce e/o i GB da scaricare. E fin qui nulla di troppo scandaloso.
Scarica comunicato:2019.08.05_Snater Lazio_Comunicato_Il tempo è denaro (sì, ma di chi)